Umberto Balicci


«Una funzione è definita positiva (negativa) se esiste un intorno (circolare) dell’origine in cui risulti la condizione...», e subito, sulla vecchia lavagna di ardesia, prendeva la parola il gessetto dalla voce graffiante. La definizione riecheggiava nella grande aula semivuota, quasi a voler trovare, rimbalzando sui muri affetti da graffitismo, una via di fuga per dichiararsi al mondo intero dei profani. Ormai gli studenti del corso di Controlli Automatici si erano abituati alle lezioni whodunit del Prof. Balicci: sin dalle prime battute si conoscevano gli enunciati e, seguendo la logica deduttiva, bisognava smascherare l’autore del teorema. Questa strana didattica del giallo aveva fatto guadagnare gradi e apposizione al Prof. Balicci, che per tutti nell’ateneo, bidelli inclusi, era così diventato il Tenente Colombo. Dalle prime file, quelli più attenti, avanzando malignamente più che un sospetto, avevano fatto appena in tempo a pronunciare il nome Ljapunov che già il mormorio si era disperso in mille rivoli fino ai gradoni più in alto: «Uffa! Il solito Ljapunov, sempre lui, l’assassinatore del nostro tempo libero».

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