La stanza del B&B
Francesco mise in salvo la cena nonostante le due
buste della sua spesa, già all’uscita dal negozio, avessero minacciato di
lacerarsi da un momento all’altro. Dopo un’acrobatica apertura della porta con
entrambe le mani impegnate, depositò gli acquisti su una mensola da parete. Le
scatolette di sgombro, di tonno e di fagioli, tutte proteine più o meno nobili,
sgusciarono dalla plastica quasi a voler evitare il soffocamento e una di esse
tentò addirittura la fuga sul pavimento in cotto.
Quindi, si buttò di schiena sul letto per
concedersi il meritato riposo ma il materasso non si fece cogliere impreparato
e non cedette di un millimetro sotto la sua forza peso. «Almeno», commentò, «mi
farà bene alle ossa», quindi si rizzò sul busto, stiracchiò le gambe per
sgranchirle e cominciò a girare il collo riprendendo tutt’intorno l’arredo con
gli occhi appannati dal sudore. Inquadrò: due poltrone scompagne di vera finta
pelle, un tavolinetto da seduta spiritica, un nuovissimo frigobar e uno schermo
piatto da 32 pollici di una presunta smart TV. Infine, annusò con vigore l’aria
della stanza e decise che la finestra sarebbe rimasta spalancata ancora per un
bel pezzo.